da DIVINCODINO » ven gen 15, 2021 10:26 am
Buongiorno, a distanza di 2 anni mi rifaccio vivo. Non ho scalato nulla da quando ci eravamo sentiti. Dunque sempre prazene da 10 mg mattina e sera, cipralex da 20 mg la mattina e trittico da 100 mg rilascio prolungato la sera.
Il 23 dicembre scorso sono stato dal mio vecchio psichiatra, mi ha detto di scalare il dosaggio serale del prazene a 5 mg e il trittico a 75 mg. Mi fa detto inoltre di fare ecg per valutare qt e qtc e gli esami del sangue per vedere gli elettroliti. Esami da ripetere ogni 2/3 mesi.
Detto questo, la mia è una terapia che dura da 10 anni.
Ho provato a scalare solo il trittico portandolo a 75 mg, ma dopo una decina di giorni i sintomi sono stanchezza e confusione mentale, pensieri negativi, a lavoro non riesco a fare granché perché penso sempre al mio malessere.
Da ieri sera sono tornato a 100 mg, ora sono a lavoro, sto un pochettino meglio, starò normale credo tra qualche giorno. La mia domanda è: possibile che devo tenere questi farmaci per tutta la vita? Che cosa si scatena nel cervello che abbassando di 25 mg di trazodone io mi senti così a pezzi? I farmaci che prendo possono alla lunga darmi problemi cardiaci allungando il qt e conseguentemente doverli interrompere poi bruscamente?
Un’altra considerazione: il trittico non dà effetti collaterali, non è meglio scalare piano piano il prazene? 5 mg come mi ha scritto lo psichiatra mi sembrano esagerati. Considerando che in passato avevo provato a scalarlo ma dopo un po’ non riuscivo a guardare con gli occhi.
Ho molta sfiducia sinceramente, che cosa manca nel mio cervello per essere una persona normale e non essere costretto a vivere di psicofarmaci. Tutti gli psichiatri che ho avuto modo di conoscere prescrivono sui sintomi. Io però ho bisogno di sapere il perché il mio cervello va in ansia e provoca queste reazioni dopo una piccola sospensione. Possibile che ci siano danni irreversibili? Grazie mille