10 COMANDAMENTI
( psichiatria )
In questa pagina forniamo i 10 comandamenti che un bravo psichiatra dovrebbe seguire
(in modo da curare il paziente nel migliore dei modi)
  1. Verificare che il paziente abbia testato i valori per la tiroide: TSH, FT3 e FT4.
  2. Quando il paziente sta bene, procedere alla riduzione dei farmaci con ESTREMA gradualita’ (cioè’ con delle micro-riduzioni).
    Suggeriamo di seguire scrupolosamente le nostre scalette
    N.B. Evitare di prescrivere farmaci non dispensati in formato liquido !!!
  3. Usare benzodiazepine ad emivita lungo e NON ad emivita breve !
    In particolare, il Clonazepam, ha un basso potenziale di abuso, stanca poco e seda l’ansia efficacemente. Vedi anche: ansiolitici
  4. Ad un paziente fresco (cioè’ che non ha mai preso farmaci psichiatrici in vita sua) che soffre di forte ansia, suggeriamo di iniziare la terapia con il Clonazepam.
    Un trattamento breve solo a base di Clonazepam e’ un tentativo sensato che potrebbe portare il paziente a curarsi e ad eliminare i farmaci in pochi mesi, senza effetti collaterali.
    Vedi anche: trattamento_ansia
  5. Gli ansiolitici (farmaci che agiscono sui recettori GABA) e gli antipsicotici ( farmaci che agiscono sia sui recettori GABA che su quelli della dopamina) sono ottimi farmaci da utilizzare come "tampone" (ovvero per poche settimane a dosaggio pieno, piu' alcune settimane per il relatico scalaggio). AnsiaFarmaci.it sconsiglia di acquisire dipendenza da tali farmaci (in quanto meno convenienti per essere tenuti a lungo termine rispetto a Sertralina e/o Vortioxetina).
  6. Non utilizzare gli IPNOTICI (e.g. Zolpidem).
    Gli ipnotici NON devono essere utilizzati in psichiatria. Se il paziente non dorme e’ bene somministrare una dose corretta di benzodiazepine ad emivita lunga (e.g. Clonazepam).
    Gli Ipnotici causano un sonno senza sogni; molto meno rigenerante del sonno naturale.
  7. STABILIZZAZIONE:
    Quando il paziente comincia a curarsi con degli antidepressivi, dopo qualche mese comincia a stare bene. A questo punto occorre effettuare la cosidetta "fase di stabilizzazione". Durante questa fase è importante NON TOCCARE in alcun modo la terapia !!! Tenere il dosaggio di TUTTI i farmaci perfettamente costanti per almeno un anno da quando si comincia a stare bene è importante per far si che il cervello riesca a curarsi in modo efficace e duraturo.
  8. PASSAGGI DI FARMACO:
    Occorre prestare molta attenzione nel fare passaggi di farmaco (e.g. da un antidepressivo ad un altro). Tali passaggi possono essere un opportunità per migliorare la terapia, ma hanno dei rischi !!! Questo vale soprattutto quando la dipendenza dal farmaco X che si vuole sostituire è molto forte (e.g. maggiore di 8-10 anni). In tali casi, puo' essere preferibile combinare i due farmaci (senza quindi eliminare il farmaco su cui si ha forte dipendenza !!!)
    E' ovvio che se un paziente ha dipendenza da un farmaco X, passare ad un farmaco Y potrebbe causargli problemi per la mancata soddisfazione della dipendenza su tutti quei recettori su cui agisce X ma su cui Y non agisce !!! ovvero la differenza (X - Y).
    Si puo' cercare di capire quale puo' essere questa differenza consultando il seguente database, che lista i recettori su cui agisce ciascun principio attivo: ki database
  9. E' importante evitare di somministrare inibitori del riassorbimento della serotonina, senza stimolare adeguatamente il sistema noradrenergico o dopaminergico (sarebbe causa di maggior effetti collaterali e maggiore dipendenza).
    Per esempio, la Sertralina è un ottimo farmaco che aumenta sia il livello di Serotonina che di Dopamina (ed esiste una soluzione liquida comoda per lo scalaggio).
    All'inizio della terapia, la Sertralina deve essere somministrata a dosaggio pieno per ALMENO 12 MESI ( il farmaco richiede da 2 a 4 mesi di tempo per accumularsi bene nel cervello ed avere effetto pieno, mesi nei quali il paziente soffre forti effetti collaterali che è possibile sedare con l'uso di un ansiolitico ad emivita lungo).


    AnsiaFarmaci.it sconsiglia la somministrazione dei seguenti farmaci (anche se per alcuni casi particolari possono invece essere consigliati):
    • Paroxetina (Ricordiamo che nel 2012 la GSK e’ stata condannata a pagare una multa molto alta per aver nascosto le problematiche emerse dai clinical trials della Paroxetina ! Vedi: articolo New York Times )
    • Citalopram (non ha effetto noradrenergico/dopaminergico)
    • Escitalopram (non ha effetto noradrenergico/dopaminergico)
    • Venlafaxina (non disponibile in forma liquida. Per scalarlo occorre aprire la capsula e togliere un numero definito di pallini)
    • Duloxetina (non disponibile in forma liquida. Ha anche un effetto non voluto sull'apparato muscolare)
    • Mirtazapina (ha probabilmente un forte effetto sui recettori Muscarinici e causa quindi un forte aumento di peso. Inoltre ha un effetto sul sonno.)
    • Fluoxetina (per via della sua scarsa efficacia sui recettori del riassorbimento della serotonina)
    • Vortioxetina (ha un effetto sia noradrenergico che dopaminergico. Avere entrambi gli effetti ci sembra un po esagerato...)
  10. PSICOTERAPIA:
    • Effettuare al paziente una corretta psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale
      (il paziente non deve farsi limitare la vita dalla paura di avere ansia).

    • Effettuare al paziente della “well-being Therapy”.
      In particolare, se il paziente si ostina eccessivamente a cercare di fare cose che “non funzionano”, cercare di guidarlo efficacemente a cambiare strada.

    • Nel caso in cui il paziente riferisca di soffrire di “solitudine”, cercare di guidarlo efficacemente a orientarsi nella propria citta’ in modo da poter sviluppare nuove amicizie/relazioni. In particolare, l’associazionismo può’ essere di grande aiuto. (cioè’ lo psichiatra/psicoterapeuta deve conoscere meglio degli altri il proprio territorio e deve essere informato su tutte le attivita’ di tutte le associazioni laiche, sportive, politiche, religiose o di qualsiasi altra natura, e della fascia di eta’ delle persone che frequentano tali associazioni ).

    • Nei casi gravi, una psicoterapia di tipo ipnotico (EMDR) puo' aiutare a superare dei traumi a livello emotivo (i.e. nell'inconscio)