Ciao a tutti e grazie per avermi ammesso in questo forum.
Sono un ragazzo italo-americano di 32 anni, sono laureato in medicina con un PhD in biologia molecolare anche se faccio tutt'altro nella mia vita.
Cercherò di essere breve, per condividere la mia esperienza con quelle strane "etichette" diagnostiche che a me spesso fan pensare più ad un idraulico che ad una vera "scienza dell'anima", che passa anche ma non solo dalla biochimica cerebrale.
Qualche anno fa ho subìto uno shock di quelli micidiali, che ti segnano forse a vita. Non mi va in questo momento di dire parlarne. Da allora le famose etichette DAG/DAP/DEP/PTSD appicciatemi si sono susseguite sia nella mia mente di uomo -e medico- sia nei contorsionismi mentali di specialisti vari, amici e non, consultati.
In breve: ho provato praticamente tutte le benzodiazepine esistenti nel Creato (tranne il clonazepam, motivo per cui sono giunto a voi), mai abusandone e interrompendo anche per diversi mesi. Nella maggior parte dei casi ho fatto di testa mia, avendo un minimo di competenze in materia. Ma soprattutto perchè per ogni collega la diagnosi e la terapia era diversa. Seppur debole e traumatizzato, non ho mai perso la lucidità per ragionare con la mia testa. Ho sempre pensato che la scienza sia innanzitutto logica. E ho scoperto che in pochi nella medicina la pensiamo cosi.
Ergo, solo per un breve periodo mi decido, per cercare di interrompere il basso uso di benzo che si protraeva comunque già da circa 4 anni, a tentare con un SSRI (Ecitalopram). Risultato: il nulla, forse una diminuzione di quella strana apatia che avevo, ma nulla più e soprattutto le benzo al bisogno (ho sempre usato alprazolam massimo 0,25mg bid o delorazepam massimo 0,50mg bid) non sono mai riuscito a toglierle. E non credo davvero perchè il piano terapeutico con escitalopram non fosse idoneo per dosaggio o altro, ho fatto tutto con criterio e mi sono confrontato anche con altri amici medici specialisti prima di "fare di testa mia". L'ho preso a dosaggio "teraeutico" per una anno incluso lo scalaggio graduale e credo non abbia funzionato per il semplice fatto che, letteratura alla mano, il fatto che gli SSRI "curino" è una pura menzogna creata dalle aziende farmaceutiche e trasferita come un dogma a noi medici. L'ipotesi serotoninergica dei disturbi ansioso-depressivi è rimasta tale e c'è ancora disaccordo al riguardo visto che alcuni autori dicono ci sia un calo di tale neurotrasmettiore e altri un eccesso. Nessun AD ha mai dimostrato di essere superiore al placebo in tutti gli studi double blind e controllati (2 punti sulla scala Hamilton non sono sufficienti infatti per dichiarare un farmaco superiore al placebo). Posso dire, ma è un'opinione personale, sebbene sostenuta ripeto dalla letteratura e dalla mia esperienza diretta, che gli antidepressivi sono una ridicola operazione di mercato. E non a caso almeno qui in USA da quando sono scaduti i brevetti c'è stato un discreto calo delle prescrizioni e della pubblicità. Non è vero che gli AD non danno dipendenza e crisi di astinenza, non è vero che curano e soprattutto gli effetti collaterali sono molto più importanti delle benzo (basti pensare a quanti sanguinamenti GI causino, e prolungamenti dell'intervallo Q-T e la trombocitopenia e i problemi con la libido etc). Sono convinto quindi che le benzodiazepine, scelte con cura e sotto controllo specialistico (concordo con quello che mi pare essere il filo rosso di questo forum ovvero che il problema principale si riscontra con la dismissione dalle benzo a breve-media emivita) siano, quando necessarie, una scelta molto più saggia e meno rischiosa (e dispendiosa) di questi SSRI pubblicizzati e prescritti come fossero caramelle. E' anche vero che in molti casi concordo che, se altri tentativi non siano stati efficaci o ci si trovi davanti a depressioni molto gravi, il tentativo con SSRI, SNRI, triciclici etc merita di essere fatto. Questo mio poema vuole essere un pò la mia storia stringata, un pò uno sfogo e un pò un modo per sentirmi parte del vostro gruppo. Non voglio influenzare nessuno ne farmi portavoce di verità assoluta. Ma questa è la mia esperienza e avendo la fortuna (si fa per dire...) di essere laureato in medicina spero possa servire anche solo come spunto per dialoghi e confronti. Infine, per gli admin che mi piacciono molto in quanto a schiettezza e competenze, volevo dire che sto assumendo da 4 giorni clonazepam 3 gtt bid ogni 10 ore circa per iniziare e intenderei poi arrivare ad 1mg frazionato tid ogni circa 8 ore nell'arco di qualche giorno. Sintomi attuali (nessuno costante): apatia ma non forte e non tutti i giorni, qualche piccolo "flashback" del trauma subìto che mi crea molta rabbia e un pò di arousal fisiologico, leggeri episodi di tachipnea e sfumati disturbi gastrointestinali (ho visto ogni specialista per ogni disturbo: TAC, RMN, ECO addome, esami ematici che non si contano etc etc... diagnosi sempre negativa a livello organico). Insomma, sembrerei sano come un pesce nel corpo. Nelle sinapsi credo molto meno Vi ringrazio se avrete retto a leggere sto malloppo e se possibile vorrei qualche consiglio sul piano terapeutico col clonazepam. Qui in USA, dove si impiega moltissimo come "off label" per vari disturbi, lo usano anche per il PTSD sebbene dicano che non lo curi ma ne diminuisca la sintomatologia. PS ho fatto un anno di psicoterapia. No comment....
Buona giornata.
Kevin.