Ciao,
Premettiamo che di psicologia non sappiamo proprio un tubo (questo forum riguarda i farmaci e i sintomi che possono essere legati ad esso) (e che quindi speriamo che il tuo psicoterapeuta sia più' bravo di noi a darti consigli), facciamo lo stesso un tentativo di darti qualche suggerimento:
Nel breve termine no: sei troppo coperta dai farmaci per poter peggiorare (anzi, dovresti considerarti anche un po' "dopata"... cioè uno che prende SSRI potrebbe non percepire troppo lo stress, che invece se non fosse coperto percepirebbe di più').
Quindi ora di rischi non ce ne sono. Pero', a partire dalla primavera 2016, quando sarai arrivata a dosaggi più' bassi... se non impari a comportarti in un modo che ti faccia vivere queste situazioni con meno stress e/o se non riesci a migliorare il tuo well-being (cioè a fare delle scelte nella vita che "funzionano" ), rischi di vedertela un po' brutta.
Quindi gli aspetti sono due:
1) migliorare il tuo comportamento in modo da cercare di vivere le situazioni in modo più' positivo.
Per esempio, una tecnica molto semplice forse potrebbe essere quella di stare zitta e lasciar parlare gli altri (in questo modo i tuoi colleghi potrebbero percepire un atteggiamento più' umile e dedito all'ascolto, e quindi più' disponibile e più' piacevole per loro). L'umiltà è un'arte, che soprattutto le persone brave (e quindi sicure di se), devono cercare di allenare.
Allo stesso modo, quando hai una discussione di lavoro potrebbe essere utile anziché atteggiarsi in un modo "dobbiamo fare cosi' ", magari rifrasare con "forse, avrei l'impressione, credo che fare così' possa essere una buona idea"... oppure rigirarlo in una domanda "se facessimo così' ? Che ne pensi ? Che pro e/o contro ci sarebbero ? ... Perché non proviamo a chiedere il parere anche un altra persona ? così' vediamo se riusciamo ad avere qualche input in più'...".
E' chiaro che un atteggiamento così' è meno stressante (in quanto ti stai prendendo meno responsabilità
), e intanto le cose le hai dette e il tuo parere l'hai dato !
Quindi sostanzialmente investi in tempo (ascoltando di più') e guadagni relax e amicizia da parte dei colleghi.
2) Si concorda che la "well-being therapy" sarebbe una psicoterapia importante da fare. Pero' nessuno sa' ancora bene come farla !!! (o almeno credo... ci sono degli studi).
Tale psicoterapia dovrebbe proprio guidarti nelle scelte della vita (cambio lavoro o non lo cambio ??? accetto un progetto oppure no ??? ).
Potresti provare a fartela da sola !
1) guarda bene tutte le alternative che hai e pensa bene a tutti i loro lati positivi (anche soprattutto cercando di trovarne ulteriori). Questo ti puo' aiutare ad essere più' aperta ai cambiamenti e più' dinamica (nel caso la tua dinamicità sia insufficiente).
2) cerca di capire se le scelte che hai attuato "funzionano" (cioè ti stanno facendo contenta) oppure "non funzionano" (perché ti stanno facendo contenta per certe cose, pero' ti stanno causando gravi problemi di altra natura... problemi a cui magari ti senti giustamente costretta a pensarci tutti i giorni, e quindi ti causano infelicità).
E' naturale che l'uomo cerchi di conquistare il mondo, ottenere superpoteri, raggiungere obbiettivi ideologici, etc... (pero' bisogna perseguire tali obbiettivi in un modo che il tutto funzioni... altrimenti se proprio non è possibile meglio cambiare obbiettivi !!! )
Anche avere meno paura e cercare (con un po' di dinamismo) di provare lavori diversi e/o situazioni diversi potrebbe essere giusto (dipende dai casi e dalle situazioni).
Su tale tematiche "woody allen" aveva fatto un film: "whatever works"... che ironizza la mentalità di newyorkesi che anziché prendere ciò' che funziona, vanno avanti a lungo a prendere ciò' che "non funziona" (finendo per col tentare di buttarsi giu' dalla finestra
), quando invece va benissimo prendere qualsiasi cosa, purché funzioni !