da admin » gio set 17, 2015 10:26 am
Ciao Barbara,
(ci siamo spiegati per telefono, ma rispondiamo alla tua domanda anche qui in modo da aggiornare i lettori del forum)
Come ti ha spiegato la dottoressa non esistono studi seri che definiscano la velocità di riduzione "ottimale" per minimizzare il rischio di ricaduta. Purtroppo, a nostro parere, le case farmaceutiche hanno "boicottato" la pubblicazione di tali studi e hanno mandato informatori scientifici dagli psichiatri presentandogli studi compromessi o basati su pazienti che assumevano il farmaco solo da poche settimane (invitandoli caldamente a credere che questi farmaci non danno dipendenza, ma al massimo qualche lieve effetto da sospensione). Ovviamente, con tale strategia hanno decuplicato le loro vendite (dato che un'alta percentuale di pazienti non riescono poi a toglierli e devono tenerseli per anni !!!).
Quindi, la medicina deve fornirti (giustamente) la seguente risposta: "purtroppo non ci sono studi verificati in merito e quindi non sappiamo proprio nulla a riguardo: scelga lei la velocità di riduzione. Io non posso prendermi la responsabilità di tale scelta".
Da parte nostra, data la situazione, suggeriamo di seguire le nostre scalette, che sono basate su criteri di MASSIMA PRUDENZA. Abbiamo steso tali scalette dopo aver esaminato diversi dati e cartelle cliniche/reports di pazienti (alcune forniteci da alcuni psichiatri particolarmente collaborativi e altre recuperate su internet da forum internazionali in lingua inglese).
Ovviamente la scelta è tua. Inoltre, la scelta è anche proprio soggettiva. Uno puo' dire "questa volta voglio provare a toglierlo velocemente. So che potrebbe essere che facendo così' è possibile che abbia alti rischi di ricaduta, ma non mi interessa (caso mai rialzo i farmaci e la volta successiva mi organizzo una riduzione molto più' lenta)". Un'altra persona invece potrebbe pensarla diversamente "Sono stufo di avere ricadute perché ne ho avute fin troppe. Questa volta, seguo le loro scalette perché so' che sono basate su criteri di massima prudenza". Ognuno è ovviamente libero di fare le sue scelte.