Buonasera.
Sono una donna di 33 anni che convive .
In seguito ad eventi di salute traumatici da bambina, ho sempre sofferto di stati d'ansia molto forti che però si manifestavano a livello di contrazioni muscolari incontrollate (io essendo bambina non me ne rendevo conto).
Soffro di una patologia all'asse ipotalamo ipofisi surrene (deficit di beta 21 idrossilasi), che porta i miei surreni a non produrre cortisolo.
Ma arriviamo al dunque: a 21 anni ho avuto il mio primo attacco di ansia molto forte (attacco di panico) seguito il giorno dopo stesso da depressione con tutti i suoi sintomi (piangevo sempre, volevo morire, non vedevo la luce in fondo al tunnel, non mangiavo perchè non avevo appetito, contrazioni muscolari identiche a quelle che avevo da bambina). Andai dal mio medico di base che mi diede 1 xanax da 0,25mg da prendere la notte e levopraid 10 gtt per una settimana prima dei pasti. Stetti leggermente meglio ma ero comunque sempre depressa, mi svegliavo e dicevo "voglio morire". I miei dopo due tre settimane trascorse così, mi portarono dal neuropsichiatra che disse che fossi molto ansiosa e mi diede paroxetina in gtt da portare sino a 20 gtt piano piano (circa 10 mg di paroxetina) più lo xanax 0,25mg (che non mi volle toccare). Non riuscii ad arrivare a 20 gtt perchè svenni quando stavo arrivando alle 10 gtt. Lo psichiatra mi disse di fermarmi in quanto l'umore migliorò. Trascorsi un po' di tempo così e riuscii anche a fare dei viaggi o comunque ad uscire con le mie amiche ecc. In primavera iniziai anche a fare un percorso psicoterapeutico che mi aiutò. L'anno successivo riuscii a partire in Erasmus però sempre con la paura della depressione (come un fantasma), infatti dopo due mesi di forte stress (sempre in giro, discoteche più studio) ebbi un brusco attacco di panico in strada. La finì al pronto soccorso con forti contrazioni muscolari, tremori, ansia all'eccesso. Mi diedero una pastiglia e mi rispedirono a casa. Ero sola, sola come un cane. Mi raggiunsero i miei genitori dopo qualche giorno perchè stavo malissimo, avevo il terrore di buttarmi giù dal balcone e chiudevo tutto. I miei mi riportarono a casa e mi riportarono dal neuropsichiatra che mi vide buttata nella poltrona e mi diede 20 mg di paroxetina (sereupin) e 3 di xanax da 0,25. La prima settimana mi sembrava di impazzire (si accentuarono tutti i brutti pensieri, l'ansia ecc). Dopo una settimana 10 giorni circa iniziò a smuoversi qualcosa e dopo 20 giorni "tornai a vivere". Ripartii in Erasmus ma ebbi dopo due settimane una ricaduta lieve dovuta forse al fatto che scalai lo xanax. Lo ripresi e stetti meglio.
Insomma per 3 anni stetti più o meno bene ma non toccai MAI il sereupin (sempre 20mg tutte le sere). Dopo 3 anni ebbi una brutta ricaduta in seguito ad un forte stress universitario e il professore mi aggiunse il sulamid 50mg. Dopo 3 4 giorni stetti nuovamente bene.
Attualmente sto malissimo neanche il sulamid 50mg mi ha tirato su. Il professore mi ha sospeso Sereupin e dato Mutabon antidepressivo: 1 compressa la sera e 1 la mattina. Ho passato 3 giorni d'inferno: insonnia, agitazione fortissima, angoscia. Volevo essere ricoverata (e non ero mai arrivata a questo punto). Mi sono fatta portare al centro di salute mentale con la richiesta del medico di base urgente.
Dopo un'attenta anamnesi la psichiatra di turno mi ha dato anafranil 25mg da prendere una per 6 giorni e 2 dopo il 6 giorno. Il mio neuropsichiatra mi ha confermato l'Anafranil però da 75 mg RP, iniziando con mezza compressa per 6 giorni e poi una intera. Questo è il 2^ giorno che prendo anafranil mezza da 75 RP e mi sento tutta rilassata, diciamo anche rincoglionita. Sto bene nel divano. Voi cosa pensate dell'Anafranil? Potrò tornare ad aver voglia di fare le cose? Questa volta ho paura, molta. Da noi a Cagliari non ricoverano per questi casi di ansia e depressione.