Buongiorno, ho pagato la quota associativa come socio oro. Spero mi possiate rispondere.
In breve ecco la mia storia.
Nel 2013 dopo una durissima delusione sentimentale soffrivo di insonnia cronica e sono arrivata a prendere fino a 60 gocce di Lexotan che però non bastavano. Mi sono rivolta ad una psichiatra di fiducia che per prima cosa mi ha prescritto il Seroquel che ho preso per due giorni in quanto mi provocava svenimenti, la psichiatra mi disse che si trattava di bruschi cali di pressione. Mi ha sospeso il Seroquel immediatamente per darmi il Depakin 300 crono. ho da subito sentito benessere e in molti mesi di tempo ho ridotto il Lexotan fino a non prenderlo più. Dopo la sospensione del Lexotan per dormire mi è stato prescritto il Talofen 12 gocce. con il Depakin ed il Talofen sono stata bene e ad ottobre 2016 sempre d'accordo con la psichiatra decidiamo di sospendere il Depakin, continuando a prendere 15 gocce di Talofen per dormire. E' andato tutto bene fino a settembre 2017 quando una mattina mentre uscivo per andare al lavoro mi è venuta una tachicardia altissima con senso di svenimento e incapacità di camminare. sono ritornata a casa pensando che fossero i sintomi collaterali del vacino antimeningoccico che avevo fatto tre giorni prima. Inizio ad avere diarrea senza febbre e senso di paura ad uscire di casa. Dopo una settimana con diarrea e forte paura a muovermi mi sono recata al pronto soccorso dove non mi hanno riscontrato niente di anomalo se non i globuli bianchi un po' piu' alti ma a detta del medico dovuti alla vaccinazione. Sono stata anche visita da un enterologo con moltissimi analisi sia del sangue che delle feci ma è tutto risulttato negativo Mi reco dal mio medico di base che per i pseudo svenimenti mi diagnostica una sindrome vagale e mi prescrive ECG e Elettroencefalogramma che sono risultati entrambi negativi. Conscia di star passando un bruttissimo periodo dovuto a una relazione sbagliata mi reco ci nuovo dalla mia psichiatra ed insieme decidiamo di ricominciare a prendere il Depakin, che però non ha prodotto gli effetti sperati. tutte le volte che uscivo di casa mi prendeva un senso di paura che quasi mi immobilizzava, faticavo moltissimo a raggiungere la sede di lavoro. Dopo altri tentativi non andati a buon fine con vari farmaci tra cui lo stiliden ed il cipralex che mi portavano un ansia terribile e una nausea fortissima, la psichiatra mi prescrive olanzapina. ho cominciato da mezza compressa che mi sembrava facesse effetto fino ad arrivare a 2 compresse da 2,5 mg. Il primo giorno che ho preso due compresse di olanzapina la mattina seguente ho un vero e proprio svenimento. La psichiatra non sa più che farmaci prescrivermi. Nel frattempo inizio a soffrire di nuovo di insonnia al risveglio, mi svegliavo prestissimo arrivando a dormire fino a sole 4 ore per notte. Cambio psichiatra e quest'ultima mi prescrive gabapentin 300 2 compresse la mattina e 1 alla sera, 1 compressa di olanzapina da 2,5 mg la sera e diazepan 5+5+15 gocce. Seguo la cura per alcuni mesi, da gennaio 2018 fino ad aprile 2018 quando si ripresentano di nuovo gli attacchi di panico. La psichiatra allora introduce il citalopram 10 gocce a lgiorno eliminando il gabapentin e lasciando il diazepam. L'inizio della cura è stato devastante, tanta nausea e la paura che non passava: sono dovuta assentarmi dal lavoro per 1 mese. Dopo un mese stavo un pochino meglio ma la psichiatra si assenta per tre mesi e non ho più nessun riferimento per la cura farmacologica. Ad agosto 2018 cambio di nuovo psichiatra che mi prescrive la seguente cura: citalopram 30 gocce, olanzapina 2 compresse al giorno suddivise in mezzala mattina, mezza il pomeriggio e 1 alla sera, diazepam 15 gocce la mattina e 10 dopo pranzo. con questa cura le cose vanno meglio anzi dopo qualche mese sto di nuovo bene tanto da decidere con lo psichiatra di iniziare a riduerre il diazepam, cosa che ho fatto a partire da novembre 2018 fino a marzo 2019, partendo da 25 gocce al giorno e riducendo di una goccia a settimana. Sono arrivata a 4 gocce la mattina ma all'improvviso di nuovo un attacco fortissimo di panico al lavoro. Pensavo fosse un espisodio isolato e mantengo le 4 gocce di diazepam la mattina ma le cose non vanno bene. mi consulto con lo psichiatra che mi dice che posso riprendere il diazepam fino a 10 gocce per 4 volte al giorno. riprendo le 25 gocce giornaliere (15 + 10) e ritorno a stabilizzarmi anche se contino ad avere un po' di ansia durante il giorno.
La mia cura attuale è quindi la seguente: 30 gocce di citalopram, 2 compresse di olanzapina da 2,5 mg, diazepam 25 gocce al giorno, talofen per dormire 28 gocce al giorno. Il mio psichiatra mi dice che non è una cura così forte ma io non ci credo. quando stavo riducendo il diazepam senza effetti collaterali mi sentivo psicologicamente forte ed in grado di togliere anche se in molto tempo tutti gli psicofarmaci che prendo ma non è stato purtroppo così. Ora sono molto sconfortata per non essere riuscita a ridurre il diazepam come stavo facendo ed inoltre mi spaventa molto l'olanzapina che è un neurolettico potente. Vi scrivo per sapere in che modo mi posso liberare da questi farmaci anche se a detta del mio psichiatra non riuscendo a stare di nuovo bene li dovrò prendere ancora per un tempo che non mi sa quantificare. A suo avviso prima bisogna togliere il diazepam (ed in questo non sono riuscita) poi l'olanzapina e solo alla fine il citalopram che considera l'unico farmaco curativo, a suo avviso soffro di depressione reattiva con attacchi di panico. Premetto che sto seguendo una terapia psicologica da novembre 2017 . Mi potete aiutare consigliandomi cosa fare eventualmente anche dandomi un riferimento di un vostro psichiatra di fiducia (sono di Roma). Grazie. Margherita