Buonasera a tutti,
innanzitutto volevo fare i complimenti agli amministratori del sito, sia per la loro iniziativa che per la capacità di sfruttare un forum per fare giusta informazione sull'ansia e sulle terapie farmacologiche.
Ho deciso di iscrivermi per raccontare la mia storia che, come potrete leggere dal titolo di questo thread, è legata ovviamente ai disturbi di ansia e alle cure a base di paroxetina.
Questa mia storia inizia nel 2006 quando, all'età di 21 anni, dopo mesi e mesi e passati a combattere il disturbo di panico con agorafobia grave (leggasi: recluso dentro casa) decido, d'accordo con lo psicoterapeuta (ovviamente anche psichiatra) di intraprendere un percorso farmacologico per tornare ad avere una qualità della vita normale.
Mi viene prescritta paroxetina 40 mg a gennaio del 2006 e, superate le prime settimane di esacerbazione del disturbo, inizio pian piano a sentire i benefici. Nel giro di tre mesi torno ad avere una vita normale: niente più agorafobia, niente più uscite "scortato" da amici o parenti, completamente guarito.
A cinque anni di distanza, inizio 2011, di mia spontanea iniziativa decido di, vista la totale remissione dei sintomi che perdurava da 5 anni, dimezzare la dose. A giugno del 2011 dimezzo ancora, prendendo solo 5mg (metà compressa) un giorno si e un giorno no. Risultato: ad Agosto ricomparsa di uno stato di forte ansia e preoccupazioni eccessive.
Senza nemmeno ricontattare lo psichiatra, sempre facendo di testa mia, riporto subito il dosaggio a 20mg. L'effetto collaterale iniziale è forte e l'ansia arriva a livelli molto alti, senza però sfociare mai in veri attacchi di panico.
Dopo circa un mese, a settembre inoltrato, i livelli di ansia erano notevolmente diminuiti, ma permaneva ancora uno stato di tensione, soprattutto muscolare, che non mi faceva stare bene. Stavolta contatto lo psichiatra e, di comune accordo, aumentiamo la paroxetina a 30mg. Dopo circa un altro mese, i disturbi scomparivano gradualmente.
Passano sette anni e si arriva al momento attuale: dopo 7 anni di paroxetina a 30mg con totale assenza di sintomi, e dopo due anni di stress lavorativo (in media 12 ore di lavoro al giorno) e una terapia a base di Isoniazide per una profilassi contro la TBC protratta per 4 mesi, ecco all'improvviso tornare fuori il disturbo d'ansia con tutti gli annessi e connessi: angoscia, preoccupazioni eccessive, ansia che sale e scende durante la giornata (alta di giorno e più bassa o assente la sera), forti indolenzimenti al collo e alle spalle.
Ricontatto lo psichiatra per una visita. Mi alza la paroxetina a 40mg e mi aggiunge 0,25 mg di Alprazolam tre volte al giorno. Ad oggi sono 12 giorni che prendo una dose maggiore di paroxetina. Effettivamente sto meglio, ma ho ancora quest'ansia altalenante durante il giorno e ancora rimuginio che va e viene. Volevo condividere con voi questa esperienza, chiedendovi soprattutto se è possibile che, nonostante sotto la copertura della paroxetina, questi disturbi possano essersi riaccesi cosi prepotentemente. Inoltre, volevo sapere quanto tempo passerà per sentire i benefici dell'incremento. Secondo voi l'Isoniazide, che è un farmaco considerato in grado di interferire con il sistema neuronale (è piena la rete di letteratura medica su questa molecola) possa aver giocato un ruolo in questa situazione.
Grazie a tutti per il supporto!