ssri dal 2002
Inviato: mar ott 03, 2017 3:11 pm
i farmaci principali assunti negli anni:
paroxetina 20 mg 2002-2007
venlafaxina 150mg 2007-2008
escitalopram 10 mg 2008-2016
interruzione di pochi mesi
adesso escitalopram 20 mg
il tutto è iniziato con una crisi depressiva attorno ai 20 anni, con forte nausea e attacchi di pianto. dopo un mese di tentativi inutili con farmaci che non ricordo, la crisi è passata subito con lo xanax 0,5 mg. da allora ho anche iniziato a prendere antidepressivi, usando lo xanax solo al bisogno.
da subito ho avuto un forte aumento della fame, con difficoltà anche a dormire se non mangio abbastanza. bevande zuccherate con caffeina come la coca cola sono di colpo diventate irresistibili. prendo 10 kg in poco tempo, ed ero già lievemente sovrappeso.
nel 2007 uno psichiatra mi prescrive anche solian a basse dosi (credo 50 o 100 mg), mi chiede se con quello ho meno paura a socializzare, ma non fa alcun effetto se non acatisia e allora smetto. cercando di sospendere la venlafaxina (prescritta dallo stesso psichiatra) mi viene anche una bronchite che smette solo riassumendo la venlafaxina (neanche gli antibiotici erano serviti a molto). non notando vantaggi con questo farmaco e (da quel che ricordo) dopo ricerche su internet decido di farmi prescrivere l’escitalopram al posto della venlafaxina (la stessa cosa che consigliate di fare voi, tra l’altro).
nel 2008 faccio anche un paio di anni di psicoterapia cognitivo-comportamentale ma alla fine non mi sembra che abbia dato grandi risultati, forse per la scarsa esperienza del terapeuta, anche se comunque è stata un’esperienza migliore di quelle abbastanza orride avute con psicoterapeuti di altro orientamento. mi viene diagnosticato un disturbo evitante di personalità.
vedo una psichiatra nel privato che mi consiglia di passare alla sertralina (credo 100mg), ma il passaggio non sembra avere successo. mi viene una depressione con crisi di pianto. un familiare mi passa una compressa di mirtazapina che fa passare quasi sul momento la crisi depressiva. la psichiatra, contattata per email, non è di grande aiuto, e anzi mi dice che non può seguirmi se non seguo la sua cura. una delle tante esperienze negative avute con medici e psicologi. riprendo con l’escitalopram seguito solo dal medico di base, solo brevemente con l’aggiunta di mirtazapina.
non mi sembra che i farmaci abbiano aiutato più di tanto, anzi col forte aumento di peso mi sembra abbiano peggiorato la situazione, ma negli anni è risultato impossibile smettere di prenderli senza un ritorno dei sintomi depressivi.
a settembre 2016 mi stufo e smetto completamente di prendere l’escitalopram, sopportando qualche settimana di calo d’umore. purtroppo non ero al corrente della questione dell’accumulo dei farmaci.
così a maggio 2017 la situazione dell'umore diventa insostenibile e mi trovo costretto a riprendere con i farmaci. occorrono un po’ di mesi per tornare alla situazione di prima, con nausea e vampate di calore calmate solo in parte da xanax 0,5 mg tre volte al giorno e (memore dell’esperienza precedente) mirtazapina 15mg, che però devo sospendere dopo due settimane perché sembra peggiorare il quadro depressivo. all’inizio il medico mi dice di provare il prozac perché a sua detta dava meno nausea, ma non lo tollero per più di qualche giorno perché non noto effetto antidepressivo, oltre ad avere comunque una certa nausea e zero libido. mi trovo costretto anche a raddoppiare la dose di escitalopram a 20mg. per mesi ho un’inspiegabile crisi depressiva con sintomi fisici mai avuti prima, finché mi rendo conto che poteva influire l’allenamento con kettlebell iniziato qualche mese prima. dopo settimane di prove noto un forte peggioramento della depressione e nausea dopo che mi alleno, coincidente con la comparsa di uno strano indolenzimento a livello dell’intestino/basso ventre che ho ancora adesso. il medico di base pensa a un’ernia, ma dal suo esame e da un’ecografia dell'addome completo non risultano nulla. anche le analisi del sangue per tiroide, celiachia, testosterone erano a posto.
comunque, al momento mi trovo ancora costretto a prendere escitalopram 20mg, con xanax e mirtazapina solo al bisogno. mi chiedo quali vie d’uscita ci siano per un caso di disturbo evitante insorto già dalla pre-adolescenza e causato secondo me anche da un lieve difetto fisico (labiopalatoschisi), se sia il caso di provare altri farmaci e/o altra psicoterapia. grazie, giuseppe
paroxetina 20 mg 2002-2007
venlafaxina 150mg 2007-2008
escitalopram 10 mg 2008-2016
interruzione di pochi mesi
adesso escitalopram 20 mg
il tutto è iniziato con una crisi depressiva attorno ai 20 anni, con forte nausea e attacchi di pianto. dopo un mese di tentativi inutili con farmaci che non ricordo, la crisi è passata subito con lo xanax 0,5 mg. da allora ho anche iniziato a prendere antidepressivi, usando lo xanax solo al bisogno.
da subito ho avuto un forte aumento della fame, con difficoltà anche a dormire se non mangio abbastanza. bevande zuccherate con caffeina come la coca cola sono di colpo diventate irresistibili. prendo 10 kg in poco tempo, ed ero già lievemente sovrappeso.
nel 2007 uno psichiatra mi prescrive anche solian a basse dosi (credo 50 o 100 mg), mi chiede se con quello ho meno paura a socializzare, ma non fa alcun effetto se non acatisia e allora smetto. cercando di sospendere la venlafaxina (prescritta dallo stesso psichiatra) mi viene anche una bronchite che smette solo riassumendo la venlafaxina (neanche gli antibiotici erano serviti a molto). non notando vantaggi con questo farmaco e (da quel che ricordo) dopo ricerche su internet decido di farmi prescrivere l’escitalopram al posto della venlafaxina (la stessa cosa che consigliate di fare voi, tra l’altro).
nel 2008 faccio anche un paio di anni di psicoterapia cognitivo-comportamentale ma alla fine non mi sembra che abbia dato grandi risultati, forse per la scarsa esperienza del terapeuta, anche se comunque è stata un’esperienza migliore di quelle abbastanza orride avute con psicoterapeuti di altro orientamento. mi viene diagnosticato un disturbo evitante di personalità.
vedo una psichiatra nel privato che mi consiglia di passare alla sertralina (credo 100mg), ma il passaggio non sembra avere successo. mi viene una depressione con crisi di pianto. un familiare mi passa una compressa di mirtazapina che fa passare quasi sul momento la crisi depressiva. la psichiatra, contattata per email, non è di grande aiuto, e anzi mi dice che non può seguirmi se non seguo la sua cura. una delle tante esperienze negative avute con medici e psicologi. riprendo con l’escitalopram seguito solo dal medico di base, solo brevemente con l’aggiunta di mirtazapina.
non mi sembra che i farmaci abbiano aiutato più di tanto, anzi col forte aumento di peso mi sembra abbiano peggiorato la situazione, ma negli anni è risultato impossibile smettere di prenderli senza un ritorno dei sintomi depressivi.
a settembre 2016 mi stufo e smetto completamente di prendere l’escitalopram, sopportando qualche settimana di calo d’umore. purtroppo non ero al corrente della questione dell’accumulo dei farmaci.
così a maggio 2017 la situazione dell'umore diventa insostenibile e mi trovo costretto a riprendere con i farmaci. occorrono un po’ di mesi per tornare alla situazione di prima, con nausea e vampate di calore calmate solo in parte da xanax 0,5 mg tre volte al giorno e (memore dell’esperienza precedente) mirtazapina 15mg, che però devo sospendere dopo due settimane perché sembra peggiorare il quadro depressivo. all’inizio il medico mi dice di provare il prozac perché a sua detta dava meno nausea, ma non lo tollero per più di qualche giorno perché non noto effetto antidepressivo, oltre ad avere comunque una certa nausea e zero libido. mi trovo costretto anche a raddoppiare la dose di escitalopram a 20mg. per mesi ho un’inspiegabile crisi depressiva con sintomi fisici mai avuti prima, finché mi rendo conto che poteva influire l’allenamento con kettlebell iniziato qualche mese prima. dopo settimane di prove noto un forte peggioramento della depressione e nausea dopo che mi alleno, coincidente con la comparsa di uno strano indolenzimento a livello dell’intestino/basso ventre che ho ancora adesso. il medico di base pensa a un’ernia, ma dal suo esame e da un’ecografia dell'addome completo non risultano nulla. anche le analisi del sangue per tiroide, celiachia, testosterone erano a posto.
comunque, al momento mi trovo ancora costretto a prendere escitalopram 20mg, con xanax e mirtazapina solo al bisogno. mi chiedo quali vie d’uscita ci siano per un caso di disturbo evitante insorto già dalla pre-adolescenza e causato secondo me anche da un lieve difetto fisico (labiopalatoschisi), se sia il caso di provare altri farmaci e/o altra psicoterapia. grazie, giuseppe