Ansia estrema durante il recupero da sostanze, o cosa?
Inviato: gio set 01, 2016 9:24 am
Ciao a tutti, non so più a chi rivolgermi quindi provo qui, essendo rimasto colpito dai vostri protocolli e dalla disponibilità dimostrata sugli altri thread, cose su cui debbo davvero farvi i complimenti. Spero davvero possiate aiutarmi. Mi presento:
sono un ragazzo di 22 anni, altezza 1.95 per 97 kg di peso, ex consumatore abituale di cannabis (sottolineo ex, mai più toccherò quella roba). Purtroppo la mia situazione è un po’ complicata, cercherò di spiegarla meglio possibile, scusate per la lunghezza del messaggio.
Da 6 mesi sto molto male. Tutto comincia a metà febbraio. Circa 5 ore dopo aver fumato ho un violento attacco di panico a letto, riesco ad addormentarmi, ma mi risveglio con tremori, sensazioni influenzali, ansia, mal di testa, stordimento. Questi sintomi sono di moderata entità, persistono per una settimana, migliorando leggermente. Nessun segno di umore depresso, solo ansia. Mi riprometto di smettere di fumare, dopodiché ci ricasco. Riconosco di essere stato dipendente dalla sostanza per circa 8 mesi. Dopo questa “ricaduta nel vizio” sto meglio per un paio di giorni, penso di essere tornato normale, salvo poi avere una crisi ancora più intensa, sempre la notte, con violenta depersonalizzazione e dereralizzazione, assolutamente mai provate prima. In preda al panico ottengo un colloquio con una psichiatra, che passo praticamente piangendo tutto il tempo, terrorizzato. Mi diagnostica un Episodio di Depressione Maggiore, e prescrive 20 gocce di Daparox (dosaggio da raggiungere in 1 mese e mezzo), 15 gocce di Delorazepam la sera per dormire (ero insonne) e Lorazepam al bisogno, fino a 3mg al giorno. Da premettere che non ho mai mostrato in passato alcun segnale di depressione, anzi. Non ho alcuna storia famigliare di problemi psicologici o altro. La psichiatra non fa una buona impressione su di me, sia per questa diagnosi (che non sentivo mia, e di fatto depresso non ero, se non per il mio stato di salute, sia per alcune parole da lei spese nei confronti durante la visita.
Dopo aver ottenuto un secondo consulto, mi viene spiegato che la mia crisi potrebbe essere dovuta all’astinenza da cannabis, fenomeno a quanto pare raro ma documentato.
Decido di non assumere i farmaci, scalo la paroxetina (ero arrivato a 6 gocce che diminuisco in 3 giorni) e sperare che le cose migliorino da sole. Questo anche perchè ero (e sono) terrorizzato dai farmaci psichiatrici (ridicolo pensando che mi sono bombardato di una sostanza psicoattiva no?).
Il mio proposito viene spezzato il 17 Marzo in un momento di debolezza, dove faccio uso di cannabis per quella che deve essere e sarà l’ultima volta della mia vita. Avevo bisogno di una “conferma”, e in effetti “sotto effetto” ritorno totalmente normale e ci resto per circa dodici ore. Passo quindi tre mesi all’inferno, lottando con le unghie e con i denti con la continua sensazione di rischiare di impazzire. Passati 90 giorni comincio a sentirmi un po’ meglio. I miei sintomi vanno e vengono a ondate, a volte (per giorni) sono tutto sommato di buon umore, e con poca ansia (più che altro percepita a livello fisico, come stretta allo stomaco, o qualche pensiero intrusivo che per quanto mi scocci, riesco a tenere a bada). Durante le ondate negative invece sono colto da ansia con attacchi di panico continui, che mi porta si a quella che definirei depressione, ma solo quando sto male e comunque solo secondaria all’ansia. Della serie “ancora mi sento così”.
Ho cominciato solo a Maggio a usare il tavor come mezzo per tagliare le crisi, al bisogno. Se le becco in tempo basta 0,5, altrimenti 1mg. Questo mi è stato consigliato dal mio medico, che sostiene che come dosaggio essendo io grosso sia poca roba. In effetti non mi taglia mai l’ansia del tutto, ma quello che resta riesco a gestirlo io e bene o male migliora anche il mio umore, torno positivo, insomma quello di sempre. Il problema, come giustamente fate notare voi, è che finito l’effetto non sempre sto meglio in modo stabile, a volte sto male ancora. Non penso sia dovuto a crisi di astinenza dal tavor, in quanto il problema di ansia e umore depresso è identico a quello iniziale, inoltre ho fatto un uso davvero sporadico del medicinale, e solo di recente (un mese) in modo più consistente, comunque mai più di un mg al giorno e non tutti i giorni.
Sono ormai 5 mesi che non tocco sostanze che non mi siano prescritte, ho smesso di fumare e di bere alcolici. La situazione che sto attraversando diventa sempre più insostenibile, più che altro per questa maledettissima ansia quasi incontrollabile, che mi porta poi a momenti di sconforto, che possono anche durare giorni (finché non passa la crisi) e mi lasciano spossato. Non credo di soffrire di depressione (diagnosi che mi è stata smentita da un altro psichiatra) ma non riesco più a tirare avanti come un mulo attraverso questa ansia senza pause, e sono stanco del circo del Tavor e del dover convivere con la paura di diventarne tollerante o dipendente.
Inoltre ormai non capisco quanto sia da imputare alla cannabis e quanto a me, cioè quanto sia diventato ansioso io soprattutto per la terribile situazione attraversata all’inizio. In ogni caso un protocollo tartaruga per la cannabis non esiste, e quindi non la posso scalare o implementare purtroppo, a meno di buttarsi su un farmaco tipo il Marinol, e scalare quello… però non so mi pare sui generis come cosa.
In accordo col mio medico, abbiamo deciso di provare a usare l'En in maniera simile al vostro protocollo (20 gocce totali, come da prescrizione della prima psichiatra per altro, divise 5-5-10 per garantirmi un buon riposo notturno ma spazio di giorno per non essere troppo intontito, lavorare e misurarmi anche con una psicoterapia. Eventualmente il piano è ridurre a 5-5-5 come mantenimento) questo anche per aiutare me e il mio medico a capire se sono “solo” ansioso o c’è di più. L’alternativa è la Paroxetina, ma sarei un po’ restio a iniziarla sia per la durata dell’eventuale terapia, sia per i possibili effetti collaterali, sia per i problemi nello scalarla. Senza contare che, appunto, non mi sento propriamente depresso ma solo molto stanco di questa situazione.
Al momento è il primo giorno del ciclo di en, ho dormito bene e adesso mi sento riposato e molto poco ansioso, un po' "intontito" dall'effetto del farmaco, ma tutto sommato direi positivo. Penso che questo intontimento dovrebbe andarsene nel tempo e anche l'ansiolisi regolarizzarsi.
Voglio far presente che in questi mesi non sono stato inattivo (esclusi i primi tre in cui stavo troppo male), anzi, mi sono dato da fare tra sport, attività di volontariato, studio e amicizie. Tuttavia non mi scrollo questa ansia immotivata, e questo mi rende ormai difficile pensare positivo… ci riesco anche, però diamine se è complicato rialzarsi tutte le volte!
Vi sembra un buon modo per affrontare la situazione? Dovrei considerare di integrare un SSRI? Quanto dovrebbe durare il ciclo con en? Il mio medico ha suggerito "qualche giorno" per poi sentirci e decidere, comunque secondo lui non più di 10/15 gg e poi scalare in un mese circa, nel caso rallentando in base a come sto. Va bene?
Spero possiate aiutarmi, mi scuso per il papiro.
sono un ragazzo di 22 anni, altezza 1.95 per 97 kg di peso, ex consumatore abituale di cannabis (sottolineo ex, mai più toccherò quella roba). Purtroppo la mia situazione è un po’ complicata, cercherò di spiegarla meglio possibile, scusate per la lunghezza del messaggio.
Da 6 mesi sto molto male. Tutto comincia a metà febbraio. Circa 5 ore dopo aver fumato ho un violento attacco di panico a letto, riesco ad addormentarmi, ma mi risveglio con tremori, sensazioni influenzali, ansia, mal di testa, stordimento. Questi sintomi sono di moderata entità, persistono per una settimana, migliorando leggermente. Nessun segno di umore depresso, solo ansia. Mi riprometto di smettere di fumare, dopodiché ci ricasco. Riconosco di essere stato dipendente dalla sostanza per circa 8 mesi. Dopo questa “ricaduta nel vizio” sto meglio per un paio di giorni, penso di essere tornato normale, salvo poi avere una crisi ancora più intensa, sempre la notte, con violenta depersonalizzazione e dereralizzazione, assolutamente mai provate prima. In preda al panico ottengo un colloquio con una psichiatra, che passo praticamente piangendo tutto il tempo, terrorizzato. Mi diagnostica un Episodio di Depressione Maggiore, e prescrive 20 gocce di Daparox (dosaggio da raggiungere in 1 mese e mezzo), 15 gocce di Delorazepam la sera per dormire (ero insonne) e Lorazepam al bisogno, fino a 3mg al giorno. Da premettere che non ho mai mostrato in passato alcun segnale di depressione, anzi. Non ho alcuna storia famigliare di problemi psicologici o altro. La psichiatra non fa una buona impressione su di me, sia per questa diagnosi (che non sentivo mia, e di fatto depresso non ero, se non per il mio stato di salute, sia per alcune parole da lei spese nei confronti durante la visita.
Dopo aver ottenuto un secondo consulto, mi viene spiegato che la mia crisi potrebbe essere dovuta all’astinenza da cannabis, fenomeno a quanto pare raro ma documentato.
Decido di non assumere i farmaci, scalo la paroxetina (ero arrivato a 6 gocce che diminuisco in 3 giorni) e sperare che le cose migliorino da sole. Questo anche perchè ero (e sono) terrorizzato dai farmaci psichiatrici (ridicolo pensando che mi sono bombardato di una sostanza psicoattiva no?).
Il mio proposito viene spezzato il 17 Marzo in un momento di debolezza, dove faccio uso di cannabis per quella che deve essere e sarà l’ultima volta della mia vita. Avevo bisogno di una “conferma”, e in effetti “sotto effetto” ritorno totalmente normale e ci resto per circa dodici ore. Passo quindi tre mesi all’inferno, lottando con le unghie e con i denti con la continua sensazione di rischiare di impazzire. Passati 90 giorni comincio a sentirmi un po’ meglio. I miei sintomi vanno e vengono a ondate, a volte (per giorni) sono tutto sommato di buon umore, e con poca ansia (più che altro percepita a livello fisico, come stretta allo stomaco, o qualche pensiero intrusivo che per quanto mi scocci, riesco a tenere a bada). Durante le ondate negative invece sono colto da ansia con attacchi di panico continui, che mi porta si a quella che definirei depressione, ma solo quando sto male e comunque solo secondaria all’ansia. Della serie “ancora mi sento così”.
Ho cominciato solo a Maggio a usare il tavor come mezzo per tagliare le crisi, al bisogno. Se le becco in tempo basta 0,5, altrimenti 1mg. Questo mi è stato consigliato dal mio medico, che sostiene che come dosaggio essendo io grosso sia poca roba. In effetti non mi taglia mai l’ansia del tutto, ma quello che resta riesco a gestirlo io e bene o male migliora anche il mio umore, torno positivo, insomma quello di sempre. Il problema, come giustamente fate notare voi, è che finito l’effetto non sempre sto meglio in modo stabile, a volte sto male ancora. Non penso sia dovuto a crisi di astinenza dal tavor, in quanto il problema di ansia e umore depresso è identico a quello iniziale, inoltre ho fatto un uso davvero sporadico del medicinale, e solo di recente (un mese) in modo più consistente, comunque mai più di un mg al giorno e non tutti i giorni.
Sono ormai 5 mesi che non tocco sostanze che non mi siano prescritte, ho smesso di fumare e di bere alcolici. La situazione che sto attraversando diventa sempre più insostenibile, più che altro per questa maledettissima ansia quasi incontrollabile, che mi porta poi a momenti di sconforto, che possono anche durare giorni (finché non passa la crisi) e mi lasciano spossato. Non credo di soffrire di depressione (diagnosi che mi è stata smentita da un altro psichiatra) ma non riesco più a tirare avanti come un mulo attraverso questa ansia senza pause, e sono stanco del circo del Tavor e del dover convivere con la paura di diventarne tollerante o dipendente.
Inoltre ormai non capisco quanto sia da imputare alla cannabis e quanto a me, cioè quanto sia diventato ansioso io soprattutto per la terribile situazione attraversata all’inizio. In ogni caso un protocollo tartaruga per la cannabis non esiste, e quindi non la posso scalare o implementare purtroppo, a meno di buttarsi su un farmaco tipo il Marinol, e scalare quello… però non so mi pare sui generis come cosa.
In accordo col mio medico, abbiamo deciso di provare a usare l'En in maniera simile al vostro protocollo (20 gocce totali, come da prescrizione della prima psichiatra per altro, divise 5-5-10 per garantirmi un buon riposo notturno ma spazio di giorno per non essere troppo intontito, lavorare e misurarmi anche con una psicoterapia. Eventualmente il piano è ridurre a 5-5-5 come mantenimento) questo anche per aiutare me e il mio medico a capire se sono “solo” ansioso o c’è di più. L’alternativa è la Paroxetina, ma sarei un po’ restio a iniziarla sia per la durata dell’eventuale terapia, sia per i possibili effetti collaterali, sia per i problemi nello scalarla. Senza contare che, appunto, non mi sento propriamente depresso ma solo molto stanco di questa situazione.
Al momento è il primo giorno del ciclo di en, ho dormito bene e adesso mi sento riposato e molto poco ansioso, un po' "intontito" dall'effetto del farmaco, ma tutto sommato direi positivo. Penso che questo intontimento dovrebbe andarsene nel tempo e anche l'ansiolisi regolarizzarsi.
Voglio far presente che in questi mesi non sono stato inattivo (esclusi i primi tre in cui stavo troppo male), anzi, mi sono dato da fare tra sport, attività di volontariato, studio e amicizie. Tuttavia non mi scrollo questa ansia immotivata, e questo mi rende ormai difficile pensare positivo… ci riesco anche, però diamine se è complicato rialzarsi tutte le volte!
Vi sembra un buon modo per affrontare la situazione? Dovrei considerare di integrare un SSRI? Quanto dovrebbe durare il ciclo con en? Il mio medico ha suggerito "qualche giorno" per poi sentirci e decidere, comunque secondo lui non più di 10/15 gg e poi scalare in un mese circa, nel caso rallentando in base a come sto. Va bene?
Spero possiate aiutarmi, mi scuso per il papiro.