Ansia cronica

[Profro]

Salve,
sono Matteo, 42 anni, da venti circa in lotta con l'ansia.
Inizialmente curata con psicoterapia, poi da circa 10 anni sono seguito da un medico psichiata (continuo comunque la psicoterapia). A livello farmacologico ho provato alcuni Ssri (entact, daparox, efexor), con scarsi risultati; altri farmaci per brevi periodi ; remeron cymbalta. Ho sempre avuto difficoltà ad assumere più di un farmaco, soprattutto per timore, eccettuati sporadici utilizzi di benzodiazepine (una ventina di volte in vita mia). Dal 2009 assumo citalopram 40 mg, con periodi a 20 mg, con risultati alterni: periodi di ansia anche piuttosto forte, con somatizzazioni (respiro corto, senso si svenimento e sbandamento), alternati a periodi piuttosto sereni; mai comunque l'ansia è andata in totale regressione. Circa un anno e mezzo fa dedidiamo di ridurre il citalopram, con l'aiuto anche di cicli di agopuntura, che nel primo periodo è stata veramente d'aiuto. Nell'arco di 6 mesi circa arrivo a 10 mg di citalpram, dosaggio che mantengo per circa 1 anno, fino a adesso. Purtroppo da circa 1 mese, causa anche problemi personali, avverto un forte e costante senso di sbandamento, sensazione di testa vuota, paura di svenire; punte di ansia. Sintomi molto fastidiosi e invalidanti. Il medico mi consiglia la seguente cura:
Riportare il citalopram a 20 mg
Buspirone 15 mg in tre somministrazioni
Rivotril 3 gocce al bisogno
Al momento, in attesa che sia pronto il buspirone galenico, sto cercando di tamponare con il rivotril, ma l'effetto è transitorio. inoltre la mia paura ad assumere più farmaci non aiuta. Devo dire che adesso ho deciso che è giunto il momento di cercare di stare sereno, in qualsiasi modo, quindi cercherò di seguire alla regola le indicazioni del medico.
Ritenete sia una cura adeguata?
Grazie mille per l'attenzione, Matteo.