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crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

mar set 05, 2017 4:23 pm

salve a tutti il mio problema sembra essere – da fine luglio - una recrudescenza di disturbo di ansia con agorafobia notevole (prima piuttosto contenuta con farmaci e psicoterapie varie ma MAI eliminata) , con solo un paio di attacchi lievi di panico da fine luglio.
In questo momento, come prescrittomi temporaneamente, visto che mi aveva già fatto effetto negli anni scorsi e visto che lo avevo dismesso senza grossi problemi (anche perché poi avevo iniziato la paroxetina) , assumo dalla prima settimana di agosto 0,75 mg di alprazolam - 10 gocce 3 volte al giorno - con molta attenzione negli orari.. Le ultime 4 sporadiche volte in cui lo avevo assunto erano state solo per un paio di giorni prendendone 20 gocce il primo giorno e 10 il secondo, per consentirmi quattro inevitabili viaggi: nel 2010, nel 2011 nel 2014 e nel primo trimestre del 2016 (In quel periodo ero sempre comunque coperta da paroxetina)
Da tre giorni tuttavia ho dovuto aumentare a 15 gocce per tre , ma non so se per tolleranza , per dose iniziale troppo leggera o per cospicuo aumento dell’ansia (solo in 4 settimane TUTTA questa perdita di efficacia?).
Ho una storia di uso di paroxetina: non so esattamente quando ho iniziato ad assumerla , ma non prima del secondo semestre del 2001, di certo assumevo 20 mg nell’agosto 2002 , sono passata a 40 mg nel 2006 per peggioramento sintomi , e poi l’ho scalata prima a 20 (forse nel 2007?) , poi a 10 (tra il 2013 ed il 2014, non sono sicura di nessuna di queste date né dei tempi di riduzione) infine a 5 mg (forse tra il 2015 e il 2016...boh!!) . Ho iniziato la psicoterapia in ottobre 2015 e la terapeuta in ottobre 2016 mi ha chiesto di eliminare gli ultimi 5 mg che ho ridotto gradualmente (secondo me) fino ad azzerare a metà gennaio 2017.
Ad ottobre 2016 ho iniziato ad avere terribili mal di pancia e a non digerire più niente, svegliandomi distrutta e andando carponi al lavoro quando ci riuscivo.... Ho anche perso 15 chili in quei mesi ( con la paroxetina ne avevo guadagnati almeno 18-20) e sull’agorafobia non facevo progressi nonostante la psicoterapia...anzi andava peggiorando. Non ho pensato che potesse esserci qualche collegamento con la riduzione della paroxetina ma adesso ho un bel forte dubbio!
La mia domanda è: dopo averla interrotta a Gennaio scorso ha senso ormai riassumere la paroxetina o qualunque altro SSRI , che tra l’altro io vedo come la porta dell’inferno ? Tra quanto tempo si concluderebbe spontaneamente la sintomatologia di astinenza se di questa si trattasse? Al limite preferisco sopportarla ...pazienza...
E poi: potrei avere una tabella di riduzione dell’alprazolam , non associata all’uso di altra molecola (non so con certezza l’effetto di una molecola diversa sui “miei sintomi” e specialmente sulla mia “farmacofobia” quindi non so se VOGLIO assumerla) che mi permetta di rimanere con uso di ansiolitico solo un altro mese e cioè per il tempo necessario a recuperare un po’ di energia? So che sconsigliate l'alprazolam e con buoni motivi, ma io ritengo corretto seguire le prescrizioni o cambiare il prescrittore. E, a questo proposito, mi pacerebbe infine sapere se questo bel forum, forse unico nel suo genere, è gestito da medici specialisti, medici di medicina generale, operatori sanitari , volontari o altro...siete una grande risorsa, ma le prescrizioni o i cambi di terapia on line sono argomento delicato di responsabilità etica e professionale e l'anonimato pone ulteriori perplessità ...aiutateci dunque a rafforzare la fiducia in voi ...poichè ne vale la pena. Grazie :)

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

gio set 07, 2017 4:03 pm

La paroxetina andava ridotta molto piu' lentamente, soprattutto sotto i 5 mg !!!

Ora, deve assumere 50 mg di Sertralina.
La Sertralina è un farmaco migliore della paroxetina (conferisce meno effetti collaterali e meno dipendenza).
Inoltre, lo xanax NON DEVE essere utilizzato in psichiatria (in quanto ha un emivita breve, veda le spiegazioni sul nosro sito).
Sostituisca quindi lo xanax con il DeLorazepam (gradualmente).

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

gio set 07, 2017 6:13 pm

quindi ahime avevo visto giusto :( ....

adesso però da due giorni sono tornata ad alprazolam 10 x 3 perchè mi ero zombieficata e tutto sommato mi va benino...(si... certo direte voi , fino a quando??).... vi chiedo: gli effetti terapeutici su ansia ed agorafobia delle due molecole sono assolutamente sovrapponibili? E potete aiutarmi con le scalette per sostituire i 0,75 mg di alprazolam giornalieri suddivisi in tre dosaggi con il delorazepam corrispondente senza problemi di alcun genere?

E ancora:
L'assunzione della sertralina è consigliata solo per far fronte alla presunta crisi di astinenza da paroxetina?
E cioè, se già il solo delorazepam andasse bene e si interrompesse la sintomatologia ansiosa, (visto che depressione grazie a Dio non ne ho ) , sarebbe proprio necessaria anche la sertralina? L'inizio del suo uso mi farà quasi certamente tornare al tanto temuto "effetto angoscia" per parecchio tempo giusto adesso che inizio a respirare... , quindi dovrei incrementare l'ansiolitico! Per poi sviluppare forse una tolleranza all' effetto sia del delorazepam che della stessa sertralina e magari doverla aumentare....per poi dovere comunque iniziare a interromperla etc, nel frattempo ingrassare e alterare il metabolismo glicemico... in tali circostanze , dipendenza per dipendenza, e tolleranza per tolleranza (dimostrate con evidenze scientifiche purtroppo per tutti gli ssri e riconosciute anche da parte dei partecipanti a questo forum ) non sarebbe meglio , seguendo il Fava- pensiero, tentare ll solo delorazepam associato ad una BUONA psicoterapia lasciando la sertralina come piano b?
In una parola...ma quanto dura l'effetto della dismissione di quell'ex paroxetina ?????
Se comunque proprio mi toccasse con quale gradualità ne consigliate l'apertura della porta dell'inferno (la mia immagione metaforica dell'assunzione di un ssri?
Grazie davvero :)
G

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

mar set 12, 2017 2:06 pm

Dipende cosa intende come va "benino". Se sta bene è chiaro che non ha bisogno di farmaci.
Se invece NON sta bene conviene che assuma 50mg di Sertralina.

Puo' volendo fare anche un tentativo con il solo DeLorazepam, ma dopo 2 settimane di DeLorazepam è piu' conveniente ridurre il dosaggio e in caso di problemi assumere la Sertralina.

Puo' assumere 6 gocce di Delorazepam ogni 8 ore e togliere lo xanax in una decina di giorni.

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

mar set 12, 2017 6:32 pm

vi ringrazio per il consiglio sul cambio alprazolam-delorazepam, e concordo assolutamente sull'idea che il dire "va benino" lasci ombre ... in realtà l'ansioso si accontenta di poco , una settimana indenne da ansia anticipatoria ci fa festeggiare...ma non è il traguardo !
Tuttavia, mi sembra che l'indirizzo generale del forum intero sia questo:
stai male? assumi un SSRI o altro farmaco di buona qualità che produrrà modifiche sui neurotrasmettitori. Questo ti farà stare prima male ...perchè il corpo si abitua (????) , poi bene. Per sopravvivere usi una benzo e poi scali.
Poi però l'obiettivo successivo sarà ridurre l'SSRI o altro farmaco dopo un certo tempo ...tanto tempo, e gradualmente...molto gradualmente , perchè in quel momento stai rimandando a carte quarantotto il nuovo equilibrio (o squilibrio??) recettoriale. E quindi ecco i protocolli di dismissione ( e meno male che ce li avete forniti !!)
E' così, giusto?
Ma: ammesso che la causa del tuo stato d'ansia sia un'alterazione sinaptica o di neurotrasmettitori ( e mi pare non sia provato, per lo meno non con studi seri... o sono stati superati gli studi di Kirsch? ) e ammesso che gli SSRI agiscano SOLO favorevolmente sui neurotrasmettitori , allora perchè dopo si dovrebbero interrompere? Il deficit alla base sarebbe solo per un po' colmato...poi di nuovo tutto tornerebbe come prima e questo spiega i vari 'prendevo poi ho smesso poi ho ripreso ed aggiunto e ,specialmente, aumentato le dosi! Questo fa il paio con la tolleranza e la dipendenza che tanto - e giustamente - ci spaventa quando parliamo di benzodiazepine!
A questo punto potremmo definire quella antidepressiva una terapia definitiva per i disturbi di cui soffriamo o non è anch'essa i qualche modo "sintomatica" quando non assimilabile a placebo (leggi reviews sistematiche su Cochrane)? E se questi dubbi ci assalgono ....quale è la "terapia"?
Vi ho inondati tutti, compagni di sventura e amministratori , di dubbi e terminologie inconsuete.... e forse anche di spavento .. perchè se c'è una parola che non dobbiamo mai dimenticare è questa: SPERANZA! Ma è anche ricerca, studio, pretesa di chiarezza da parte delle lobby farmaceutiche e di completezza di informazione da parte degli operatori sanitari a cui ci rivolgiamo... operatori che ...ahinoi...ricordiamocelo , sono costretti a fare riferimento a linee guida a volte discutibili. DEVONO seguirle insomma...
Mi piacerebbe una vostra risposta veloce al riguardo ma ancora di più un dibattito su tutto ma proprio tutto quanto noi possiamo fare per essere aiutati da voi ma anche per aiutarci l'un con l'altro
Buona speranza a tutti voi, cari amici di dolore e a voi amministratori che avete alzato uno dei veli di Iside facendo intravedere certe scomode verità.
G

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

mar set 12, 2017 6:37 pm

e comunque: sei gocce di delorazepam associate a quante gocce di xanax nelle dieci giornate di switch? cioè esattamente come lo scalaggio dello xanax nei dici giorni?
Grazie :)

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

lun set 18, 2017 4:44 pm

Puoi ridurre lo xanax del 50% e poi scalarlo gradualmente (e.g. una goccia al giorno da una delle tre dosi giornaliere).

Se con l'assunzione di un farmaco psichiatrico si arriva a stare bene, il cervello, a livello recettoriale si cura (come se metti i punti ad una ferita... quando è rimarginata poi togli i punti).
E' chiaro che la cura psichiatrica poi crea una dipendenza che va risolta riducendo il farmaco con molta gradualità.

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

lun set 18, 2017 6:42 pm

Vi ringrazio per il consiglio relativo allo scalaggio dell'alprazolam.

Vi chiedo però maggiori chiarimenti sul "definitivo" effetto terapeutico dei farmaci a livello recettoriale , mi riferisco al vostro esempio: ferita-punti-cicatrizzazione- levare punti non più necessari . Oppure ne faccio uno io: frattura ossea-gesso-callo osseo- rimozione gesso- guarigione . E' provato sia così anche per queste nostre patologie? Cioè: il deficit del neurotrasmettitore/problema recettoriale si risolve definitivamente assumendo il farmaco e conseguentemente perdura anche dopo la sua dismissione?
Letture consigliate al riguardo?
Grazie ancora G

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

gio set 21, 2017 1:39 pm

Si risolve tutto senza problemi.
La sua domanda è troppo generica per poter fornire riferimenti nella letteratura. In qualsiasi manuale di psichiatria è riportato.

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

gio set 21, 2017 6:59 pm

Scusate se mi ripeto ma c'è qualcosa che non mi è ancora chiara:

Stiamo ipotizzando che determinati processi patologici (alterazioni sinaptiche , neurotrasmettitori etc) siano con certezza alla base della "nostra" malattia, giusto?
E che i farmaci agiscano correggendo questi errori.
La domanda che avevo posto, basata su questa ipotesi e ammettendone la veridicità, non mi sembra generica e riguarda gli effetti risolutivi della terapia sulla malattia, così la ripongo :
intendete dire che i processi patologici che causano ansia, depressione o disturbo di panico sono corretti "definitivamente e per sempre " dai farmaci adatti in un certo lasso di tempo ? E che quindi dopo la "correzione dello squilibrio" i farmaci non sono più necessari, come appunto avviene con un gesso per una frattura o i punti per una sutura?

Non mi riferivo a letture generiche , ma a pubblicazioni accreditate, cioè a medicina basata sull'evidenza a cui sicuramente voi attingete e aspetto sempre, anche via mail, consigli al riguardo.
G

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

gio set 21, 2017 7:12 pm

e dimenticavo: non ho ricevuto risposta su quale evidenza scientifica esista sulla ipotesi che la disregolazione biochimica, recettoriale, di serotonina etc sia alla base dell'ansia e della depressione. E' anche a questa bibliografia che mi riferisco, sempre ebm....
Ancora grazie

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

ven set 22, 2017 1:53 pm

Ribadiamo. Tutte le patologie psichiatriche sono curabili con l'ausilio di farmaci e in qualsiasi caso i farmaci si possono poi togliere (con la dovuta gradualità).

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

ven set 22, 2017 4:08 pm

Mi dispiace doverlo scrivere , ma ancora una volta questa non è affatto la specifica risposta alla mia specifica domanda.
Affermate adesso che “tutte le patologie psichiatriche sono curabili con l'ausilio di farmaci” e in precedente post avevate scritto che “E' chiaro che la cura psichiatrica poi crea una dipendenza che va risolta riducendo il farmaco con molta gradualità.” , e portato come esempio un “come se metti i punti ad una ferita... quando è rimarginata poi togli i punti”
Io ho specificatamente chiesto e richiedo se secondo voi queste patologie psichiatriche sono curate con l'uso dei farmaci IN MANIERA DEFINITIVA ( visto che sono paragonabili ad una ferita chirurgica ,vostro esempio) , quindi ANCHE dopo l’interruzione dei farmaci visto che questi ultimi devono o possono poi essere ridotti o dismessi (vostra affermazione).
La domanda è adesso chiarissima e non generica, spero lo sia anche la vostra risposta

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

ven set 22, 2017 4:34 pm

rilegga meglio la nostra risposta precedente

Re: crisi astinenza paroxetina non riconosciuta e altro

ven set 22, 2017 6:55 pm

L'ho già fatto prima , ovviamente.
La vostra in realtà è' un' affermazione formalmente corretta ( avrei comunque dei dubbi sul "TUTTE le patologie" ) ma generica, NON è la risposta alla mia domanda che è espressamente orientata alla durata dell'efficacia farmacologica, cioè alla prognosi a distanza! In realtà a QUELLA mia domanda allo stato delle conoscenze scientifiche non è possibile rispondere . Nessuno , semplicemente , ha mai affermato definitivamente nulla a riguardo...purtroppo per tutti noi!!

E allora vi chiederete perchè mi sono incaponita con questa domanda. Come ho già scritto, indubbiamente è difficile per molti utenti trovare professionisti sanitari “illuminati” , specie nell’ ambito delle scienze della mente. Dai vostri post si può supporre che voi admin vi adoperiate per fare un buon lavoro di aiuto e divulgazione scientifica e apparite correttamente aggiornati sull’ argomento; dovreste quindi sapere assai bene che in questo campo occorre molta ma molta attenzione nella gestione delle informazioni perché le risposte sono lette da una categoria di soggetti della cui fragilità o consapevolezza comportamentale non siete a conoscenza.
Questo non è un gruppo di auto-aiuto dove ciascuno suggerisce cosa ha fatto per superare la malattia e e come ne è venuto fuori; qui nella quasi totalità dei casi si fa la domanda e l’admin risponde ... e - attenzione - lo fa nella maggior parte dei casi con specifiche prescrizioni farmaceutiche.....agli amministratori consiglio di scrivermi in modo che possa spiegare per mail le perplessità che mi hanno indotto ad esplicitare questi miei pensieri. Ed assicuro che non è opportuno usare il forum a questo scopo!

Ai miei compagni di malattia un affettuoso abbraccio globale e .... non smettiamo di sperare...in un modo o nell'altro il nostro personale inferno esaurirà le sue fiamme.
G
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