Salve, scrivo per avere un consiglio su come gestire la mia situazione attuale.
Peso circa 85 kg, età 38.
Da giovane ho fatto uso di sostanze stupefacenti, nella mia famiglia ci sono casi di persone ansiose e depresse (tra cui mia madre).
A vent'anni circa ho avuto un primo forte episodio di ansia e attacchi di panico durante un viaggio in comitiva. Per superare la scia di forte agitazione e disagio ho preso alcune vitamine composte su indicazioni di un neurologo.
In seguito per alcuni anni sono stato meglio, anche se vivevo sempre ogni situazione negativa o nuova (qualsiasi cosa di diverso che poteva portarmi a stare male o nella mia testa alla morte)con sintomi di forte agitazione. Comunque tra fidanzata ed amici ho condotto una vita normale fino al decesso di mio padre, circa 9 anni fa. Ho assunto per la prima volta Zoloft 50 mg ed En, ma dopo alcuni mesi ho smesso.
Negli anni successivi ho vissuto due periodi in cui mi sono isolato in casa per paura di avere contratto una malattia (sono ancora oggi fortemente ipocondriaco) anche qui ne sono uscito da solo, senza farmaci. Nel frattempo ero disoccupato e le preoccupazioni legate ai soldi mi affliggevano. Inoltre sempre molto ansioso e ipocondriaco, continui litigi in casa con mia madre. Comincio a fare il lavoro che desideravo da tempo, ma devo trasferirmi da solo, lontano dalla mia ragazza, per alcuni mesi tutto scorre liscio, a febbraio 2019 causa piccola discussione con un collega, subisco un fortissimo attacco: tachicardia, senso di stare male e non poter lasciare il luogo di lavoro. Mi licenzio dopo notti insonni, pianti, crisi ansiose. Il solo pensiero di lavorare e sentirmi male (temo di avere un infarto) e non poter "scappare" mi crea queste reazioni.
A questo punto lo psichiatra mi prescrive 50 mg di Zoloft e 50 di Seroquel. Diagnosi depressione e ansia evitante.
Faccio psicoterapia per circa 6 mesi, ma per me sono solo "chiacchiere" che mi fanno agitare. I farmaci fanno effetto e torno a stare bene, anche se continuo ad essere sempre molto nervoso a casa e ad affidarmi a piccolo rituali e scaramanzie.
Per 10 mesi seguo questa posologia, poi di testa mia interrompo il Seroquel (penso che troppi farmaci mi fanno male), continuo lo Zoloft per altri due mesi, lo psichiatra mi riprende e mi prescrive di continuare a prendere Seroquel e sostituire Zoloft con uno stabilizzatore dell'umore, ma dato che dovrei tenere sotto controllo il fegato mi rifiuto di fare questo switch. Siamo a febbraio 2020, fino all'estate ho continuato a prendere entrambi ma non tutti i giorni, ho poi dimezzato a 25mg Zoloft di testa mia questa estate, e intorno ad Ottobre tolto il Seroquel. Mi sono chiuso in casa da ottobre ad oggi per paura del Covid, zero contatti con l'esterno, la mia fidanzata per lavoro è lontana e non la vedo da allora. Vivo solo di questi rituali su orari, giorni, parole che non si possono dire. Intorno a febbraio ho smesso anche Zoloft, perché non avevo modo di comprarlo.
Da allora ho vissuto fortissime crisi di pianto, ansia, depressione e paura di non farcela, di non poter più lavorare o avere una famiglia.
Per tamponare ho preso per solo due giorni 10 mg di Sereupin e Xanax.
Ho capito che le crisi sono dovute alla dismissione senza criterio dei medicinali, al fatto che mi sono isolato completamente e voglio riprendere in mano la mia vita.
Quindi vorrei ricominciare con lo Zoloft, che mi ha fatto stare meglio, e con Rivotril, come dalla scaletta che ho letto qui sul forum, per gestire questa ansia di adesso.
Ho ripreso da ieri 50 mg di Zoloft e 5 gocce di Rivotril tre volte al giorno.
Per quanti mesi almeno dovrei seguire la cura di Zoloft per poi vedere se starò meglio e scalare una volta per tutte? (questa estate ricomincio anche con sport e psicoterapia). Rivotril lo userei per 4 settimane, per poi scalarlo gradualmente.
La mia domanda è se sono giusti i dosaggi di entrambi, se invece dovrei passare a 75 mg per poter risolvere una volta per tutte questa condizione e se sbaglio a usare Rivotril invece che Seroquel.
Grazie